Ieri sera, presso l'Hotel De La Ville di Avellino, si è tenuta la Verticale Storica di 8 anni di Fiano DOCG, dell'azienda agricola Rocca del Principe, di Lapio (AV). Un convegno davvero interessante ed accattivante, che ha avuto come protagonista assoluto il Fiano di Avellino DOCG, prodotto dall'azienda. Quello che è apparso evidente alla fine della serata, è stata la grande qualità e il valore assoluto di questo vino prodotto da Rocca del Principe.
FIANO DOCG
Precedendo con ordine, partiamo dal nome del vino, il Fiano. Il Fiano è un vino bianco prodotto da uva fiana, che viene trovata nel territorio di Lapio (AV) ad un'altezza che varia dai 250 ai 600 m s.l.d.m. Ed è proprio questa differenza di dislocazione che rende quest'uva molto particolare e il proprio vino diverso a seconda da dove sono siti i vigneti. L'uva fiana viene vendemmiata solitamente nell'ultima settimana di settembre, con periodo che può essere anticipato o posticipato a seconda della maturazione dell'uva, che dipende molto dal grado di siccità che ha avutola stagione estiva. Una volta vendemmiata, l'uva avrà un periodo di affinamento di 11 mesi sulle fecce fini in tini di acciaio e poi ulteriori 6 mesi in bottiglia. Dopodichè, il Vino Fiano DOCG, è pronto per essere bevuto. Il Fiano viene chiamato Fiano di Avellino DOCG , denominazione che ha dal 2003. Furono i Greci a portare in Italia l'originario vitigno del Fiano, la "Vitis Apicia": le prime viti furono piantate a Lapio, il comune dove tuttora si produce il Fiano. A sua volta, il nome "Vitis Apicia" o"Apina" deriva dalla caratteristica, proprio di quest'uva dal dolce profumo, di attirare sciami di api nelle vigne. Da Apina derivò"Apiana" e da questo "Afiana", quindi Fiano. Il suo colore è giallo paglierino, più o meno intenso.
L'AZIENDA ROCCA DEL PRINCIPE
L'azienda che ha presentato al convegno della Verticale Storica il proprio Fiano è Rocca del Principe di Aurelia Fabrizio,sita ad Arianiello, Lapio, in provincia di Avellino .Un'azienda familiare composta oltre alla signora Aurelia, dal marito Ercole Zarrella e il fratello Antonio. Azienda che è nata ufficialmente nel 2004. Come ha raccontato Ercole in sede introduttiva, l'idea di convertire i propri vigneti in vigneti di Fiano, parte dal 1990 e dopo una decina d'anni di produzione familiare, si è deciso di intraprendere l'avventura aziendale, che dal 2004 come detto, produce ufficialmente vino . Il protagonista è chiaramente il Fiano, ma l'Azienda produce inoltre altri vini, come il Taurasi e l'Aglianico. All'inizio si era puntato alla formazione di un Fiano tradizionale, che a Lapio veniva prodotto nei secoli precedenti. Era un vino bianco molto dolce e usato quasi come spumantino. Dopodichè si è deciso di produrre il Fiano DOCG effettivo, ma l'idea di un ritorno alle origini non è scomparsa nella mente dei titolari. La piccola azienda ha molti territori dove ha dislocate le proprie vigne, territori per lo più argillosi, che sono caratteristici del territorio lapiano. Inoltre, sono presenti anche alcune vigne molto vecchie, di oltre 20 anni, coltivate ancora con il vecchio metodo a"tendone", metodo che garantisce maggiore produttività alla vigna. Infine,l'azienda,nella produzione di tale vino, fa uso molto contenuto di Anidride Solforosa. Il Fiano di Rocca del Principe è stato più volte premiato da grandi riviste culinarie(come Gambero Rosso), ottenendo grandi approvazioni.
VERTICALE STORICA annate dal 2004 al 2012.
Passiamo quindi ora ad analizzare le sette annate messe in degustazione alla Verticale presentata all'Hotel de la Ville.Sono state presentate le annate del 2004-2007-2008-2009-2010-2011 e 2012.Quelle del 2005 e 2006 erano indisponibili. Vediamo una per una per una ogni annata.
Annata 2012: Annata eterogenea siccitosa e poco produttiva, ma sostanzialmente una buona annata. Più giovane dei fiani prodotti dall'azienda, colore giallo paglierino leggerissimo. Ha un naso di estrema pulizia, con note fruttate e di erbe, molto intenso anche l'odore di origano. Si sente anche una nota agrumata di mandarino tropicale con sponda minerale appena accennata. Nella sostanza è un vino molto secco, sadico, delicato e fresco.Vino dal delicato equilibrio e soprattutto molto elegante. Preferibile servirlo, data la sua freschezza, su aperitivi, frutti di mare: è un vino d'apertura.
Annata 2011: Annata siccitosa e calda. Rispetto a quello del 2012 è un vino più pesante, più alcolico. Si nota ad olfatto una presenza di pesca e albicocca e un fiore giallo, come la ginestra. C'è anche una nota salmastra e più minerale rispetto alla 212. Cromaticamente è un giallo paglierino più intenso della precedente. E' un vino molto bilanciato, annata straordinaria che non ha sofferto l'afa della stagione estiva. C'è un ottimo ritorno naso-bocca e qualitativamente davvero un gran bel vino. Da servire su piatti più ricchi, non solo aperitivi o pesce. A livello di produttività, però,è stata l'annata che ha reso di meno nei 10 anni di produzione dell'azienda.
Annata 2010: Definita l'annata per eccellenza. E'un'annata tesa, energica, salata. Il risultato è un vino completo; a naso è udibile una nota minerale molto estesa, c'è una nota di salamoia e del floreale, come la mimosa e altri fiori gialli.Infine fuoriesce una nota interessante di nocciola. E' un vino quasi salato, con consistente vivacità ed un 'avvolgenza delicata: è un vino molto vivo che punta sull'eleganza e la loquacità.
Annata 2009: Annata calda, umida ed eterogenea. La 2009, è stata l'annata con maggiore produttività per l'azienda, con 70 quintali di uva ad ettaro prodotti. Già visivamente si nota che ha una struttura importante. A naso, è difficile inizialmente comprenderne la struttura: ha una fusione stretta di elementi fruttato e floreale. Colpisce quasi un profumo, una nota balsamica difficile da decifrare. Ha una nota minerale non molto potente e una nota ossidata. Nel complesso ha un'ottima alcolicità.
Annata 2008: Questo bicchiere colpisce immediatamente rispetto agli altri. Ha una cromatura nettamente differente, di un giallo solare, materico,oro vivo molto luminoso. A naso si sente una nota di arancia candita, albicocca e una nota floreale profumata .Rilevabile anche una nota di speziatura e una nota vanigliata, che va verso il curry, una nota molto dolce, pasticciera, di miele dolcissimo.Il minerale è offuscato dal frutto. Il vino ha una grande morbidezza e freschezza, esplode in bocca in tutta la sua fragranza. E'un'annata davvero strepitosa.
Annata 2007: Vino carnoso, asciutto e pronto. Colpisce immediatamente l'odore del vino evoluto, un colore luminosissimo dorato. A naso è udibile una nota minerale profonda, di gesso e una nota di supporto di un frutto maturo. C'è anche del floreale giallo di mimosa e quasi balsamico. Nell'assaggiarlo si ha una sensazione stupenda, calorica, unica. la freschezza di questo vino viene compensata da una grande sapidità. E' un vino meraviglioso ed equilibratissimo. Probabilmente il migliore dei vini presenti in degustazione. In produzione rimaste solo 20 bottiglie.
Annata 2004: Infine,chiudiamo con l'annata 2004. E' l'annata dell'esordio della produzione agricola di Rocca del Principe . La vendemmia di questo vino è stata la più ritardata di sempre, avvenuta nell'ultima settimana di ottobre. Questo del 2004 è un vino straordinario. Alcolicità molto inferiore alle altre annate e vino più sottile.Cromaticamente è un giallo dorato, vivo. caratteristica del Fiano, è che rispetto ai vini nuovi, ilo cui giallo è paglierino sottile, in quelli più vecchi il giallo è davvero molto più espressivo. L'odore del vino del 2004 è ferruginoso, con nota minerale e tartufata (tartufo bianco). C'è anche una nota di torba e un odore da "farmacia", di medicinale. Si intuisce anche la noce e il castagno. Un vino raro nella sua complessità, con residuo di zucchero di 8 grammi\litro che danno un'acidità totale di 7. Come detto da Ercole Zarrella, la sua sfumatura dolce è dovuta al fatto che si era iniziati con una produzione divino più dolce, tipica del Fiano tradizionale lapiano. Per questo è un vino differente dalle altre annate.
Marco Costanza