"L'amatriciana incontra i mugliatielli": grande successo culinario all'Officina del Gusto

09.08.2014 07:35

di Marco Costanza

Ieri sera presso l'Officina del Gusto in Lapio (AV) si è tenuta una cena davvero suggestiva, dove si sono incontrate due cucine completamente differenti,quella romana e quella tipica lapiana.Si è proposto un incontro atipico di due piatti tipici delle due cucine: l'amatriciana e i mugliatielli. Il tutto contornato da vari prodotti tipici lapiani e non, che hanno reso il tutto davvero fenomenale. 

L'idea di associare queste due cucine è stata ideata dalla nota giornalista campana, Angela Merolla, esperta nel settore enogastronomico.La stessa ha anche dato il via alla serata, ha spiegato l’importanza di questa iniziativa ed ha introdotto i vari prodotti presenti nel menù della cena. Le cucine presenti erano quella dell’Osteria di Antonio, che ha preparato i due primi a base di amatriciana e l’Officina del Gusto di Lapio, che ha fatto assaggiare un prelibatissimo antipasto e i mugliatielli.

Si è potuto degustare la pasta artigianale del “Pastifico Arte & Pasta” di Boscoreale (Na), l’olio del “Frantoio Nutile di Lapio”, il miele dell’azienda “Apicoltura Mattei di Lapio”, che ha fatto assaggiare un millefiori 2014, prodotto nella zona lapiana , i vini delle cantine di Lapio “Feudo Apiano” e “Rocca del Principe” e si è chiuso con la grappa di Nebbiolo e Dolcetto della “Distilleria Castelli” di Cortemilia (CN).

 

Prima dell’inizio della cena, si è presentato il vino, con “Feudo Apiano” che ha accompagnato l’antipasto e i primi, con un Aglianico dell’annata 2009, che, come spiegato dal produttore Angelo Silano, è un vino che, dopo una macerazione in serbatoi di acciaio, subisce un affinamento di 9 mesi all’interno di grosse botti di legno di rovere e castagno per poi rimanere ulteriori 9 mesi in bottiglia.

I mugliatielli invece sono stati accompagnati dal Taurasi Mater Domini 2008, dell’azienda Rocca del Principe. Questo vino, come spiegato da una figlia dei produttori, Maria Rita Zarrella, tra l’altro sommelier della serata, è un vino che fermenta in acciaio macerando con le bucce per 20 giorni, matura 30 mesi in una botte grande e barrique, dopo di che segue un affinamento in bottiglia di 12 mesi.

Introdotti i prodotti e i vini, si è passati alla cena, partendo dall’antipasto, ricco e succulento, offerto dall’ottima cucina dell’Officina del Gusto di Salvatore Catapano.Inaugurata da pochi mesi, l’Officina offre ai propri clienti, per lo più, una ricca cucina tipica lapiana, con prodotti genuini e caserecci fatti a mano, oltre ad un servizio pizzeria e bar.  Chef Filadoro e il suo staff hanno offerto un antipasto davvero molto corposo, dove si è potuto assaggiare affettati misti locali, formaggio stagionato locale, condito dal  miele “Apicoltura Mattei”,Melanzane e zucchine grigliate, Scarola e fagioli,  Purea di patate con funghi porcini, Fagioli con straccetti di cotica, accompagnati dall’olio dell’azienda Nutile, Parmigiana di melanzane e Pizza e “menesta”.

Successivamente si è arrivati ai primi, con i due tipi di amatriciana preparati dall’Osteria di Antonio, del signor De Stefano.Sita a San Michele di Serino (AV), questa osteria offre una cucina tipica romana,una tradizionale romana, fondata su ingredienti di derivazione rurale e contadina, che si sposano alla perfezione con la ricchezza del territorio irpino. Si è potuto degustare una Amatriciana con mezze maniche rigate “Arte & Pasta” al sugo di pomodoro, ed una amatriciana “Gricia” con mezze maniche rigate “Arte & Pasta”. Come ha spiegato brevemente il signor De Stefano, titolare e chef, l’amatriciana è un condimento per la pasta noto nella cittadina di Amatrice, dal quale ha poi preso il nome. Gli ingredienti principali sono guanciale, formaggio pecorino, solo successivamente è stato aggiunto il pomodoro. Nella serata si è potuto degustare sia quella con salsa di pomodoro, che quella “grigia”, ovvero l’amatriciana originale.

 

Poi si è passati ai mugliatielli, piatto tipico della cucina lapiana, preparati come detto dallo staff dell’Officina del Gusto di Lapio e contornati da peperoni gratinati. Il mogliatiello è un piatto della cucina contadina e povera di Lapio. Esso è composto dalle interiora (trippa ed intestino) di agnello, che dopo una cura particolare e un lavoro attento, viene servito a tavola. Chiaramente è un prodotto di grande successo della cucina lapiana e davvero  richiestissimo .

Infine si è giunti al dessert con Torta di nocciole IGP , preparata sempre dallo staff dell’Officina del Gusto e Grappa di Nebbiolo e di Dolcetto offerti dalla “Distilleria Castelli”.

Per chiudere si può dire che si è raggiunto in pieno lo scopo della serata, ovvero riuscire ad amalgamare due cucine tipiche molto differenti ed accompagnarle con prodotti pregiatissimi. Un successo davvero notevole, dovuto anche all’ottimo staff dell’Officina del Gusto, che oltre a deliziarci delle pietanze citate, ci ha anche offerto un'ottima ospitalità, pregevole servizio e comfort. Un esperimento davvero ben riuscito, che ha dato modo ancora una volta di promuovere gli ottimi prodotti della nostra terra oltre che affermare le ottime cucine che ci hanno deliziato in questa serata.

 

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